2 APRILE, CGIL CISL UIL, OVVERO LO SCHERZO DEL GIORNO DOPO
Nel tentativo di far dimenticare le proprie responsabilità nella totale subordinazione alle politiche del governo, CGIL CISL UIL, propongono una mobilitazione rituale con tanto di piattaforma rivendicativa. Le rivendicazioni avanzate, non solo sono generiche e prive di proposte concrete, ma continuano ad essere di palese sostegno al governo. Una breve analisi delle proposte dimostrano la palese malafede che c'è dietro questa ennesima iniziativa farsa che tenta di far riguadagnare credibilità e consenso alle confederazioni complici delle politiche antisociali di governo e Unione Europea.
Vediamo le proposte :
SOSTEGNO ALLO SVILUPPO DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE, uno strumento di impoverimento della previdenza pubblica e un grosso affare per chi gestisce i fondi previdenziali. Senza dire che ogni anno questi fondi perdono valore per la crisi finanziaria in atto e nascondendo il fatto che la gestione del fondo è affidata a broker che li utilizzano per le loro speculazioni senza controllo da parte degli associati. I risparmi dei lavoratori vengono trasformati in capitale di rischio e quanto questo sia pericoloso lo dimostrano i recenti fatti bancari. Senza tra l'altro evidenziare che sostenere la necessità e l'utilità delle previdenza complementare significa nei fatti rinunciare a difendere quella pubblica, proprio come CGIL CISL UIL fanno ormai da anni.
DIFESA DELLE PENSIONI IN ESSERE, a fronte del governo cha ha di fatto annullato l'efficacia della sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il blocco della perequazione delle pensioni, CGIL CISL UIL non hanno mosso un dito per ottenere quanto dovuto. Eppure non c'era miglior difesa delle pensioni perché si tratta di migliaia di euro sottratte ai pensionati. L'Osservatorio sulle pensioni dell'Inps ha evidenziato come il 63,4% delle pensioni sia inferiore a 750 euro, quando si decidono a difendere questi pensionati al di sotto della soglia di povertà. Per le donne la percentuale delle pensioni inferiori a 750 euro sono oltre i tre quarti delle pensionate, forse bisognerebbe fare qualcosa da subito.
FLESSIBILITA' IN USCITA, una vera e propria trappola per ridurre l'assegno pensionistico senza alcun beneficio reale perché l'occupazione non si realizza semplicemente con l'uscita dal lavoro a prezzi stracciati. Il blocco del turnover nella pubblica amministrazione e il jobs act nel privato sono il vero ostacolo all'ingresso nel mondo del lavoro dei giovani. Senza modificare questi hai voglia a mandare in pensione i lavoratori in servizio.
LAVORO PER I GIOVANI, non si crea togliendolo ai lavoratori anziani ma modificando le politiche sociali ed economiche. Abbiamo una pubblica amministrazione che non assume neanche i precari ed è in dismissione producendo altri disoccupati, un privato che si muove con il jobs act realizzando una speculazione sulle spalle proprio dei giovani e non solo.