27 SETTEMBRE 2019 SCIOPERO GENERALE PER IL CLIMA MA NON SOLO

Roma -

L'USB ha proclamato per il 27 settembre uno sciopero generale a sostegno della nascente vertenza sociale del contrasto alle variazioni climatiche per consentire la partecipazione dei lavoratori alle iniziative che verranno messe in atto. L'USB PENSIONATI aderisce a tali iniziative a difesa delle proprie condizioni di vita in relazione alle trasformazione dell'ambiente. È bene però fare alcune considerazioni.

 

Il movimento partito dalla sensibilità dei giovani pone un problema reale di prospettive future di vita, ma nella sua generosità rischia di non individuare le problematiche connesse all'attuale devastazione ambientale. Chiedere a chi ha causato tale disastro ambientale di porvi rimedio può sembrare una giusta richiesta risarcitoria, ma non porsi il problema sulle responsabilità è rischioso. Oggi sono tutti a favore della difesa del clima, sia chi ne subisce gli effetti devastanti, sia chi li ha causati e questo è un primo punto di riflessione. Lo spazio mediatico dato alla giusta lotta dei giovani copre una progettualità ben chiara da parte di chi ha causato il disastro ecologico. Il modello di sviluppo capitalistico, nella sua ricerca del profitto, ha devastato il pianeta, è sensato pensare che senza modificare tale sistema si possa riparare a quanto prodotto?.

La riscoperta sensibilità dei governi alla questione ambientale, senza una giusta affermazione di responsabilità e ripensamento della propria relazione con la natura e della tendenza predatoria in nome del profitto appare sospetta, e non a caso.

 

La crisi economica e la crisi finanziaria impongono al capitale di individuare nuove forme e nuovi terreni di investimento produttivo di profitto. La sbandierata e improbabile riconversione produttiva in senso ecologico sono il nuovo settore di investimento su un terreno che garantisce profitti. La riconversione produttiva che promettono durerà anni e garantirà profitti e ristrutturazione capitalistica sulla spinta e il successivo consenso dell'opinione pubblica, giustamente preoccupata del proprio futuro. Avrà ripercussioni sul mondo del lavoro che già dovrà subire il processo dell'industria 4.0 che devasterà milioni di posti di lavoro e costringerà a processi di mobilità e precarietà legati alla riconversione produttiva. Le variazioni climatiche rimarranno come giustificazione ideologica del nuovo processo.

 

Se noi analizziamo il progetto della Germania che intende investire 100 miliardi di euro in 10 anni per riconvertire la produzione possiamo verificare che questo è il progetto vero e dobbiamo aspettarci che farà da apripista almeno nella UE. I 100 miliardi di euro non verranno dalla utilizzazione di denaro pubblico, ma dovranno essere prodotti con sovrattasse su prodotti inquinanti ed emissioni pericolose, agendo sui comportamenti individuali la cui variazione verrà spaccata per partecipazione attiva alla difesa del clima. Non solo, ma le sovrattasse colpiranno ovviamente i cittadini affermando il principio, se vuoi un clima migliore, pagatelo!.

 

La definizione della green economy definisce la progettualità che c'è dietro la nuova sensibilità per il clima. Si parla di green bond, vale a dire titoli dedicati e di una nuova piazza finanziaria all'interno della quale ricostruire i profitti in crisi.

 

Diventa indispensabile farsi portatori di analisi che smascherino tale processi e stare a fianco dei giovani che non vedono quanto i governi preparano sul clima, in parte per generosità e necessità di ottenere risultati concreti, e in parte perché si soffermano sugli effetti (le variazioni climatiche) senza mettere a fuoco le cause (l'economia capitalistica).

 

La giusta attenzione alle variazioni climatiche non deve distoglierci dalla più generale difesa dell'ambiente che non è solo fermare il riscaldamento della terra, ma rendere vivibile e non pericoloso stare al mondo. Allora la difesa ambientale diventa anche risanamento ambientale capace di generare lavoro e benessere.

 

Come pensionati siamo ovviamente fortemente interessati alla difesa dell'ambiente perché vivere in un ambiente ostile, pericoloso e invivibile, colpisce irrimediabilmente il nostro diritto alla vita.

 

Il 27 settembre partecipiamo alle iniziative che verranno costruite nei territori, anche se è stato chiesto di non esporre simboli di partito o sindacato, quindi niente bandiere e striscioni con simbolo. L'importante è esserci ed elaborare le nostre analisi e le nostre iniziative.

 

 

Roma 22/09/2019

 

USB PENSIONATI