29 MAGGIO 2020 FASE 2: CURIAMO LA SANITÀ PUBBLICA DALLA RETORICA DEGLI EROI ALLA REALTA' DEGLI SFRUTTATI
La pandemia di Covid ha mostrato tutta la fragilità del sistema sanitario che per le condizioni in cui è stato ridotto è diventato addirittura causa di contagio e concausa di morte. Finita la fase 1 si ritorna al passato, gli eroi tornano in soffitta, i precari non vengono stabilizzati ed addirittura espulsi dal sistema, la sanità pubblica non si ristruttura e il privato trasforma in bingo l'emergenza passata.
Gli ospedali sono collassati sotto l'impatto dell'emergenza e la medicina territoriale ha mostrato tutta la sua inconsistenza, affidata com'è ai medici di base ridotti a produttori di ricette, costretti a lavorare senza protezioni e diventando essi stessi, oltre che malati, fonte di contagio e pericolo sociale. L'invenzione delle USCA è la presa d'atto del fallimento della medicina territoriale, basata sui medici di base privati, convenzionati con il sistema sanitario pubblico.
Gli anziani chiusi nelle rsa/case di riposo sono stati abbandonati al proprio destino, andando incontro alla morte, ma non è andata meglio a quelli lasciati soli nelle proprie case senza possibilità di diagnosi Covid e non solo. Il rinvio delle prestazioni rinviabili ha determinato un ulteriore peggioramento delle condizioni di salute degli anziani, privati di diagnosi e prestazioni assistenziali.
È indispensabile dare vita ad un Piano Nazionale/regionale a tutela degli anziani, capace di costruire intorno ad essi una rete di protezione sanitaria e sociale. È necessario costruire un'area sanitaria dedicata agli anziani che faccia della geriatria la pratica assistenziale e garantisca la continuità delle cure nelle case e nel territorio.
Infermiere e geriatra di famiglia sono la garanzia di successo, integrati con prestazioni socio assistenziali, prevedendo anche l'oss di riferimento.
Per fare ciò, occorre un vero piano di investimenti e di assunzioni di personale che non può essere fatto di eroi un giorno e prestatori di opera ad ore un altro giorno.
Sosteniamo la lotta degli operatori sanitari, unica vera garanzia per un sistema sanitario pubblico, sottratto alla fameliche mani dei privati, efficiente e funzionale con partecipazione democratica a difesa dalla corruzione e dalla incapacità gestionale dei dirigenti e politici.
VENERDÌ 29 MAGGIO 2020
PRESIDIO DI PROTESTA E PROPOSTA
AL MINISTERO DELLA SANITÀ E AGLI ASSESSORATI REGIONALI