7 aprile - giornata mondiale della salute...
Data la circostanza può sembrare retorica o beffa, ma se servisse per una riflessione critica sull'attuale stato del sistema sanitario pubblico, potrebbe servire a qualcosa. Se la salute non è una merce, ha senso l'aziendalizzazione della sanità che rincorre dinamiche di contenimento del bilancio e assume modelli di produzione tipici del'impresa manifatturiera? Ha senso il sottofinanziamento con tagli di miliardi di euro portato avanti dalle leggi di bilancio? Ha senso che la politica dei tagli allo stato sociale ha determinato chiusura di ospedali, riduzione dei servizi e delle prestazioni, riduzione del personale e mancanza di interventi sul territorio? Ha senso consentire ai privati di investire in sanità sottraendo risorse al pubblico e trasformando in merce il diritto alla salute? Ha senso la fuga dal sistema sanitario pubblico attraverso fondi sanitari privati, welfare aziendale, assicurazioni, quando il sistema pubblico ha carattere universalistico? È davvero così difficile fermare la corruzione presente in sanità che ingrassa malaffare, criminalità e settori della politica? Ha senso la logica degli appalti e delle esternalizzazioni per ogni intervento strutturale o operativo nel sistema sanitario pubblico?
Oggi tutto questo è messo a dura prova dalla pandemia da Covid-19 e nonostante la difficoltà il sistema sanitario pubblico è costretto a far fronte ad un'emergenza sottovalutata che ci ha colti impreparati, ma non esisteva un Piano Nazionale per le Pandemie?
Considerata la problematica, forse il 7 aprile più che la giornata della salute sarebbe opportuno sottolineare la fine della nottata della salute e della sanità pubblica perla ricostruzione del sistema sanitario pubblico.
Data la circostanza può sembrare retorica o beffa, ma se servisse per una riflessione critica sull'attuale stato del sistema sanitario pubblico, potrebbe servire a qualcosa. Se la salute non è una merce, ha senso l'aziendalizzazione della sanità che rincorre dinamiche di contenimento del bilancio e assume modelli di produzione tipici del'impresa manifatturiera? Ha senso il sottofinanziamento con tagli di miliardi di euro portato avanti dalle leggi di bilancio? Ha senso che la politica dei tagli allo stato sociale ha determinato chiusura di ospedali, riduzione dei servizi e delle prestazioni, riduzione del personale e mancanza di interventi sul territorio? Ha senso consentire ai privati di investire in sanità sottraendo risorse al pubblico e trasformando in merce il diritto alla salute? Ha senso la fuga dal sistema sanitario pubblico attraverso fondi sanitari privati, welfare aziendale, assicurazioni, quando il sistema pubblico ha carattere universalistico? È davvero così difficile fermare la corruzione presente in sanità che ingrassa malaffare, criminalità e settori della politica? Ha senso la logica degli appalti e delle esternalizzazioni per ogni intervento strutturale o operativo nel sistema sanitario pubblico?
Oggi tutto questo è messo a dura prova dalla pandemia da Covid-19 e nonostante la difficoltà il sistema sanitario pubblico è costretto a far fronte ad un'emergenza sottovalutata che ci ha colti impreparati, ma non esisteva un Piano Nazionale per le Pandemie?
Considerata la problematica, forse il 7 aprile più che la giornata della salute sarebbe opportuno sottolineare la fine della nottata della salute e della sanità pubblica perla ricostruzione del sistema sanitario pubblico.