Il 16 giugno in piazza anche noi pensionati Usb
Tre governi in uno sono decisamente troppi anche per un paese come il nostro. Il termine contratto di governo non è casuale ma sancisce un accordo spartitorio di ruoli tra la componente europeista rappresentata dai ministri economia. Finanze, difesa e le due componenti 5 stelle e lega liberi di dare rappresentazione alle istanze del proprio corpo elettorale. La presidenza del consiglio assurge a notaio buonista per una rappresentazione politica davvero poco unitaria.
E veniamo ai problemi. La questione migranti è utilizzata strumentalmente per convogliare consensi gettando il paese nella barbarie. L'istituzionalizzazione del razzismo, peraltro già presente nella legislatura esistente, diventa lo strumento di costruzione di un blocco sociale incapace di comprendere i propri problemi scaricandone il peso sui soggetti più deboli. La vicenda di Soumaila Sacko è il risultato finale del nuovo sentire del paese.
La riforma delle pensioni appare sempre più controversa e dagli elementi che emergono si evince che ad una riduzione dell'età pensionabile corrisponde poi una riduzione dell'assegno pensionistico calcolato in 16% per un anticipo di 5 anni. Nel frattempo la modifica dei coefficienti di rivalutazione che procedono con adeguamento automatico e che in diesi anni hanno ridotto le pensioni erogate del 12%, dal 2019 ridurranno le pensioni per chi ci andrà del 1,2% medio.
La flat tax si riduce ad un regalo ai ricchi perché se è vero come dichiarano i consulenti del lavoro che tre contribuenti su quattro già ora, con detrazioni e deduzioni, pagano una tassa del 15%. Togliere le detrazioni e ridurre al 15 % la tassazione è una partita di giro che non ci dà alcun beneficio.
La sanità non ha bisogno di ritocchi ma di un profondo ripensamento con un piano di investimenti in strutture, tecnologia e personale di carattere epocale. Il welfare aziendale distrugge le ultime vestigia della sanità pubblica e si appresta a divenire welfare di comunità alternativo la pubblico.
Sono le soluzioni a questi come agli altri problemi che non possiamo condividere e la nostra alternativa la portiamo in piazza il 16 giugno per aprire un vera e propria vertenza sociale con il governo che se vuole essere del cambiamento può cambiare le cose nel verso giusto e non nell'ulteriore involuzione.
Nella piazza di lotta, come nella società, il ruolo dei pensionati deve essere visibile e fortemente presente, per questo invitiamo tutti i pensionati a partecipare al corteo del 16 giugno.
SABATO 16 GIUGNO A ROMA
MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO LE DISUGUAGLIANZE SOCIALI
USB PENSIONATI