IL GOVERNO TAGLIA PENSIONI E SANITA’ PER FINANZIARE IL RIARMO!!
IL GOVERNO TAGLIA PENSIONI E SANITA’ PER FINANZIARE IL RIARMO!!
Qualcuno ricorderà la precedente legge di bilancio che stanziava tre euro al mese di aumento per le pensioni minime, come copertura dell’aumento del costo della vita.
Una manovra che, insieme con la mancata perequazione delle pensioni, ha consentito al governo un risparmio di oltre 4 miliardi di euro.
Dal 2009 al 2025, una pensione di 1.200 euro ha subito una perdita di oltre 900 euro l’anno. La nuova legge di bilancio 2026 prosegue su questa strada e prevede, oltre all’allungamento dell’età pensionabile, il riconoscimento di 20 euro al mese solo per i pensionati ultrasettantenni che percepiscono una pensione sociale di 538,38 euro.
Per l’INPS, sono oltre 2.259.766 le pensioni che hanno bisogno di un’integrazione per raggiungere il valore minimo di 617,90 euro, già al di sotto della soglia di povertà.
La modifica dell’Irpef per il 2026 tanto declamata, con l’abbassamento di due punti percentuali che costituisce una riduzione base pari a circa 40 euro l’anno che, peraltro, vale solo per pensioni a partire da oltre i 28.000,00 euro, lasciando invariato il prelievo fiscale al 23% per le pensioni fino a 28.000,00 euro, per i quali NON sono previsti benefici, mentre le rendite finanziarie, i capitali di banche, assicurazioni, energetiche, farmaceutiche sono tassate dal 12% al 26% e continuano ad essere intoccabili.
Quasi 6 milioni di persone, hanno dichiarato di aver rinunciato a visite, esami o trattamenti medici per motivi economici, o per le lunghe liste d’attesa.
La sanità è ormai un diritto riconosciuto solo ai ricchi.
Le pensioni e la sanità continuano così ad essere la cassa prelievi anche di questo Governo, che si è garantito in questo modo il rientro dal deficit concordato con l’Europa per potere spendere nei prossimi anni oltre il 5% del PIL in più per gli armamenti, oltre 100 miliardi di euro.
Tassare la ricchezza per finanziare i diritti! Mobilitiamoci per questo!
Serve una risposta forte e determinata partecipiamo in massa allo Sciopero Generale del 28 e alla manifestazione del 29 novembre.
“ABBASSATE LE ARMI – ALZATE LE PENSIONI ”
LA FARSA/BEFFA DELLA "RIFORMA" IRPEF: 40 EURO ANNO
Il governo Meloni presenta la manovra 2026 come un grande sostegno al ceto medio: la riduzione dell'aliquota IRPEF dal 35% al 33% sulla fascia di reddito tra i 28.000 e i 50.000 euro.
Ovviamente niente per i redditi bassi, quelli al di sotto di 28 mila euro.
Questa non è una riforma; è una farsa!
Se supponiamo un reddito imponibile di 50.000 euro il beneficio, come riportato in tabella, si applica sulla differenza di reddito tra i 50.000 e i 28.000 euro, ovvero su una base imponibile di 22.000 euro. Il risparmio annuo massimo è il seguente: 22.000×2%=440 euro, poco più di 36 euro al mese per redditi da 50.000 euro! Per quelli che hanno un reddito imponibile di 30.000 euro il beneficio fiscale, come riportato in tabella, è di poco più di 3 euro mensili.
Basta con queste elemosine. Bisogna tornare all’art.53 della Costituzione: "Il sistema tributario è informato a criteri di progressività." Mentre, al contrario, continuiamo ad assistere all'introduzione di flat-tax, condoni e regimi fiscali che favoriscono evasori, rendite e grandi profitti, scaricando il costo di sanità e scuola, diritti universali di cui godono tutti, solo sulle spalle di lavoratori e pensionati.
IL RITORNO ALLA PROGRESSIVITÀ DELLA COSTITUZIONE NON È UN SUGGERIMENTO È UN DOVERE
1. Aliquote IRPEF più eque che proteggano le fasce di reddito basse e medie.
2. Tassazione più alta ed effettiva sulle rendite finanziarie e immobiliari, oggi inspiegabilmente privilegiate rispetto al reddito da lavoro e pensioni.
E infine l'IVA su alimentari e beni di prima necessità, la misura più regressiva e crudele. Tassare il pane, il latte, la pasta, le medicine di base è una tassa sulla povertà. L'IVA incide molto di più sul reddito di una famiglia operaia che su quello di un milionario.
La nostra richiesta è chiara: abolizione immediata dell'IVA su tutti i beni alimentari essenziali e di prima necessità! Una scelta di civiltà che deve essere finanziata dal prelievo sulle grandi ricchezze e i capitali di banche, assicurazioni, aziende energetiche e farmaceutiche che hanno realizzato enormi profitti destinati ad arricchire solo i loro azionisti.
Roma 15 novembre 2025 USB Pensionati FdS