LA DEVASTAZIONE DELLA SEDE DI MONZA Non è un fatto isolato.

Monza -

LA DEVASTAZIONE DELLA SEDE DI MONZA

Non è un fatto isolato.

Quello che è successo nella notte tra il 14 e il 15 aprile presso la sede dell'USB di Monza in via Cavallotti 55, non la si può e non la si deve ricondurre ad un'azione estemporanea di vandalismo fine a se stessa.

Proprio in un momento in cui l'impegno è massimo in tutto il territorio, sia per le elezioni delle RSU, sia per aiutare centinaia di monzesi a compilare il bando di accesso alle case comunali (un bando pieno di insidie, va ricordato, dove le anomalie al sistema informatico non permettono l'esatta collocazione delle famiglie in base alle proprie necessità e spesso disabilità, con i referenti comunali la cui unica soluzione è quella di additare la Regione che a sua volta anziché chiarire si trincera dietro un mesto silenzio).

 

Cartellonistica strappata e imbrattata, bandiera divelta e tanta amarezza per come questa azione sia stata vigliaccamente condotta, ci fa temere ad una operazione organizzata al fine di intimidirci e screditarci agli occhi dell'opinione pubblica, anche alla luce di quanto accaduto il 6 aprile con l'irruzione delle forze dell'ordine nella sede romana della medesima organizzazione sindacale e a seguito di una telefonata anonima e il ritrovamento di una pistola.

 

Dall'inizio del conflitto Russia-Ucraina, USB ha pubblicamente denunciato i rischi di un'ulteriore impoverimento delle fasce popolari più esposte prevedendo l'aumento del costo della vita. Successivamente e con l'intensificarsi del conflitto, ha respinto con fermezza il tentativo tuttora in corso di reperire risorse dai comparti sanità, scuola, cultura e infrastrutture civili beneficiari del PPNR per alimentare sistematicamente un'economia di guerra.

 

In un quadro di reciproci interessi e ambizioni tra le varie forze in campo, appare evidente che la crescita esponenziale di USB, conflittuale e non in linea con le logiche guerrafondaie, sia un elemento di forte destabilizzazione per chi intende la guerra necessaria ad assicurare la pace.

 

La strada quindi è quella giusta.

 

Il percorso, per chi come noi ci mette la faccia e non ama nascondersi dietro l'anonimato, continuerà alla luce del sole nella grande manifestazione di Roma il 22 aprile mettendo in campo tutte le nostre sacrosante rivendicazioni: Tutti in piazza della Repubblica!

 

USB Lombardia - Lavoro Privato Monza e Brianza 18/04/2022

 

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