LETTERA APERTA EMERGENZA COVID E RSA / CASE DI RIPOSO
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
AL MINISTRO DELLA SALUTE
AI PRESIDENTI DI CAMERA E SENATO
AI CAPIGRUPPO DELLE FORZE POLITICHE
AI PRESIDENTI DELLE REGIONI
ALLA COMMISSIONE SANITÀ REGIONALE
AI CAPIGRUPPO DEI CONSIGLI REGIONALI
AGLI ORGANI DI STAMPA E MEZZI DI INFORMAZIONE
OGGETTO : LETTERA APERTA EMERGENZA COVID E RSA / CASE DI RIPOSO
La pandemia Covid ha messo in evidenza, in maniera inequivocabile, la debolezza strutturale del Sistema Sanitario Pubblico, l'insufficienza della sussidiarietà che avrebbe dovuto garantire la sanità privata, la fragilità di una medicina territoriale devastata e al di sotto delle reali esigenze sanitarie, l'impreparazione dell'assistenza socio-sanitaria, per lo più affidata a privati non sempre affidabili. A tutto ciò si aggiungano inefficienze amministrative, ritardi della politica, strumentalità dei conflitti governo-regioni, episodi di corruzione e speculazione che hanno aggravato gli effetti della pandemia. Tutto questo si è riversato sui soggetti deboli come gli anziani fragili abbandonati nelle rsa/case di riposo dove vengono nascosti, rendendoli invisibili, talmente invisibili che nessuno si è preoccupato di tutelarne la salute in una situazione di pandemia conclamata. E già la loro situazione non era delle più felici, abbandonati alle fameliche fauci del privato speculativo, spesso di scarsa qualità con episodi ripetuti di maltrattamenti, oppure ospitati in rsa di nome pubbliche ma di fatto affidate alla gestione di privati con l'esternalizzazione dei servizi e del personale, mettendo in pericolo ospiti e operatori sprovvisti di tutele. Se la OMS dichiara che la metà dei decessi per Covid in UE è avvenuta nella case di riposo, è evidente che esiste un problema che va affrontato. In virtù di quanto accaduto e segnalato, riteniamo che la sensibilità istituzionale ampiamente dimostrata non possa esimersi dal ritenere necessaria e indifferibile una COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA che verifichi : Ø l'adeguatezza delle condizioni di vita degli anziani ospitati nelle rsa e nelle case di riposo sia pubbliche che private; Ø il rispetto degli standard del personale qualificato in riferimento al numero degli anziani ospitati; Ø l'adeguata assegnazione di dispositivi di protezione individuale per l'intera fase 2; Ø la capacità logistica delle strutture per rispondere ad eventuali esigenze epidemiologiche che dovessero presentarsi; Pagina 2 di 2 Ø la trasparenza amministrativa nella gestione di rsa/case di riposo , le regolari autorizzazioni e la puntuale vigilanza delle istituzioni. Ø l'avvio di una indagine epidemiologica sulla diffusione reale del covid, sulla verifica dei dati, sui decessi covid, no-covid e extraospedalieri Ø l'eventuale omessa sorveglianza da parte di regioni e comuni sulle reali condizioni degli ospiti delle rsa /case di riposo Ø il rispetto del principio di uguaglianza nell'erogazione delle cure da parte delle strutture sanitarie Ø la congruità delle terapie somministrate e delle manovre respiratorie attuate in regime d ricovero ospedaliero. Per una accurata verifica di quanto evidenziato, sarebbe opportuno che le Regioni istituissero analoghe COMMISSIONI REGIONALI per una puntuale verifica territoriale e una raccolta dati ed elementi aderenti alle realtà del territorio, spesso neanche ben conosciute. Parimenti è un elemento di civiltà estendere il reato di tortura, già previsto dal nostro ordinamento penale, ai maltrattamenti nei confronti degli anziani ospiti di case di riposo/rsa, in quanto senza difesa alcuna in una istituzione totale che li rende dipendenti da soggetti altri. È una richiesta che nasce dagli episodi ripetuti di violenza e maltrattamenti che necessitano di una risposta giudiziaria e istituzionale adeguata. Tenuto inoltre conto dell'emarginazione dell'anziano nell'ambito dell'assistenza sanitaria per motivi economici e difficoltà di accesso, nonché per la rarefazione di servizi e prestazioni assistenziali legate alle politiche di bilancio con tagli devastanti per il sistema sanitario pubblico e constatato che tale emarginazione si è materializzata in tutta la sua crudezza nella possibilità o meno di accesso nei reparti di rianimazione rispetto a soggetti con "maggiore speranza di vita". Riteniamo indispensabile costruire un'area sanitaria e socio assistenziale dedicata agli anziani, costruendo intorno ad essi una rete di protezione sanitaria e sociale tale da prevenirne fragilità ed esposizione al rischio senza difese. Pertanto, riteniamo indispensabile attivare un TAVOLO ISTITUZIONALE DI CONFRONTO per un PIANO NAZIONALE A TUTELA DEGLI ANZIANI, così come informalmente promesso nell'incontro tenuto presso il Ministero della Salute dalla scrivente O.S. che in tale occasione ha presentato le proprie LINEE DI INDIRIZZO PER UN PIANO NAZIONALE E REGIONALE DELL'ANZIANO come strumento di confronto. Analogamente, a livello regionale la costruzione di un TAVOLO ISTITUZIONALE per la costruzione e la realizzazione del PIANO NAZIONALE a livello territoriale. Tali tavoli, una volta assolto il proprio compito, dovrebbero svolgere la funzione di OSSERVATORIO PERMANENTE per la realizzazione dei PIANI. Disponibili ad un proficuo confronto nelle sedi istituzionali in indirizzo, si porgono distinti saluti.
Roma 03/06/2020
USB PENSIONATI
FEDERAZIONE DEL SOCIALE
(Nazzareno Festuccia)