Nuovi requisiti per le pensioni delle future generazioni: Commi 181,182, 183 e 169 legge di bilancio
La legge di bilancio 207/2024 del Governo Meloni, disciplina al comma 181 i nuovi requisiti per l’uscita con pensione anticipata di tutti i lavoratori assunti dal 1° gennaio 1996, per i quali il calcolo della pensione si effettua unicamente con il metodo contributivo, calcolo definito sinteticamente “Contributivo Puro”.
Le novità introdotte modificano alcuni parametri già fissati a partire dalla “Legge Dini” n. 335/1995, e dalla cosiddetta “Legge Fornero” n. 214/201.
La legge Dini 335/1995 stabiliva che i neoassunti dal 1996 potevano andare in pensione anticipatamente avendo raggiunto un minimo di 20 anni di contribuzione e 64 anni di età, avendo però maturato un valore della pensione, il cosiddetto “importo soglia”, non minore a 1,5 volte l’importo mensile dell’assegno sociale stabilito per quell’anno.
Dopo un ulteriore intervento della “Fornero”, il Governo Meloni con la legge di bilancio 2023/2024 ha incrementato a sua volta tale limite portandolo a 3 volte l’importo della pensione sociale, fissandone così il valore a 1.600 euro.
Il Governo ha quindi reso, intenzionalmente, più difficile il raggiungimento di tale importo soglia per le nuove generazioni, quelle che ricadono nel “Contributivo Puro”, sapendo perfettamente che, a causa delle basse retribuzioni e della precarietà del lavoro, le pensioni subiranno tagli pensatissimi, rendendo impossibile il raggiungimento dell’importo soglia e quindi l’uscita anticipata.
Per non apparire contraddittorio con le promesse sbandierate in campagna elettorale di cancellazione della “legge Fornero”, strumentalizzando la difficoltà in uscita creata dallo stesso governo e confermando la politica già avviata con la riforma del 2005 a firma Maroni ministro leghista del governo Berlusconi, è stato estratto il coniglio dal cilindro, spingendo fortemente verso l’adesione ai Fondi Pensione privati.
Con il comma 181, si rende infatti disponibile l’importo della rendita pensionistica mensile, relativa al conferimento del proprio TFR/TFS a tali Fondi, in modo da poterla sommare (figurativamente) al valore della pensione ordinaria e raggiungere così l’Importo soglia, necessario per accedere alla pensione anticipata con 64 anni di età e un minimo di 20 anni di contributi, che tuttavia (comma 183) vengono progressivamente aumentati.
La nuova legge di bilancio rende infatti ancora più stringenti i requisiti previsti, stabilendo che a decorrere dal 2030 il valore di 3 volte l’importo della pensione sociale venga elevato a 3,2 e che il requisito contributivo fissato in 20 anni, venga incrementato di 5 anni già a partire da gennaio 2025 e di ulteriori 5 anni a far data dal 1° gennaio 2030.
La spinta verso i Fondi pensione appare poi ancora più evidente leggendo il comma 169 della stessa legge di bilancio, dove si prevede per i neoassunti dal 2025 la possibilità di aumentare volontariamente del 2% la contribuzione pensionistica senza tuttavia che tale incremento concorra al raggiungimento dell’importo soglia, che resta collegato solo all’adesione ad un Fondo pensione.
In sintesi, per poter accedere al pensionamento anticipato le nuove generazioni dovranno raggiungere 64 anni di età (salvo incrementi aspettativa di vita), un minimo di 25 anni di contribuzione da gennaio 2025 e 30 alla data del 1° gennaio 2030, ed un valore dell’importo soglia della pensione non inferiore a 1.710,11 euro, valore che non può però essere raggiunto pur versando volontariamente una quota aggiuntiva di contribuzione pari al 2%, ma sommando solo la rendita di un Fondo pensione.
In alternativa, pur versando il 2% in più, si dovrà restare a lavoro fino a 70 anni.
Ancora una volta, in linea con tutti i precedenti governi e smentendo le promesse di cancellazione della “Legge Fornero”, si interviene modificando in peggio alcuni parametri, rendendo più difficile l’uscita anticipata, spingendo verso la privatizzazione del sistema pubblico attraverso i Fondi Pensione, in analogia con la privatizzazione del sistema sanitario.
Roma 24 gennaio 2025 USB pensionati FdS