Virus e pensioni: se si utilizza l'emergenza sanitaria per ridurre la spesa sociale

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Il Sole 24 ore propone il blocco immediato di quota 100 per utilizzare i risparmi così ottenuti all'emergenza coronavirus. Come da richiesta di Commissione Europea e Ocse, il sole si fa carico di presentare le ricetta per liquidare quota 100, magari con il consenso sociale strappato con la spettacolarizzazione dell'emergenza sanitaria. È più che evidente che ci troviamo davanti ad una ennesima riacutizzazione della crisi economica che da anni attanaglia in maniera sistemica il mondo capitalistico. Quale migliore occasione di una provvidenziale quasi epidemia parainfluenzale per rastrellare risorse riducendo la spesa sociale e prevenendo qualsiasi forma di opposizione sociale attraverso le misure da "day after " per contrastare il contagio.

Quota 100 è un boccone prelibato e senza nuovi interventi rischia di regalare l'allungamento di 5 anni ai lavoratori restando in piedi l'età pensionabile di 67 anni di montiana memoria. Il 13 marzo il governo dovrebbe presentare le nuove proposte che a suo dire dovrebbero superare la fine al 2021 della quota 100 e ridefinire nuovi limiti per pensionamento e calcolo della pensione. Non sappiamo se i tempi saranno rispettati, ma dobbiamo aspettarci brutte sorprese. Per quanto riguarda la garanzia della pensione per i giovani il governo aspetta che crescano ancora un pò. Per l'erogazione del tfs/tfr all'uscita dal modo del lavoro senza sequestri pluriennali, neanche se ne parla.

Ma non basta, c'è un costante ritornello sulla separazione tra spesa previdenziale e spesa assistenziale, quest'ultima ritenuta troppo onerosa per lo stato. Stiamo parlando di pensione di reversibilità, invalidità e così via. Il sospetto è che si voglia togliere il controllo della spesa assistenziale all'Inps per affidarne la copertura al mercato privato, tra assicurazioni, polizze ecc. scaricando dell'onere finanziario lo stato. Del resto se uno sa leggere nei bilanci dell'Inps la spesa previdenziale è già separata dalla spesa assistenziale, il problema è come appropriarsi delle risorse dedicate.

Le nostre proposte per il superamento della quota 100 sono state presentate ai "tavoli tecnici" e possono essere riassunte in :

1. Mantenimento della quota 100 rendendola strutturale e definendo l'età pensionabile a 62 anni, abolendo quindi i 67 anni della vecchia riforma.

 

2. Possibilità all'interno della quota 100 di gestire i parametri legati a contribuzione e età ( 38- 62, 39-61, 40-60 e così via)

 

3. Abolizione delle penalizzazioni per chi esce dal lavoro, vale a dire niente tagli percentuali, mantenimento del calcolo misto, ridefinizione dei coefficienti di trasformazione )

 

4. Adeguamento della tassazione delle pensioni alla media europea riducendone l'impatto sulla quota erogata.

 

5. Erogazione tfs/tfr alla data del pensionamento

 

USB Pensionati